CONVENZIONE PER LO SVOLGIMENTO DEL LAVORO DI PUBBLICA UTILITA’

TRIBUNALE DI TORINO

CONVENZIONE PER LO SVOLGIMENTO DEL LAVORO DI PUBBLICA UTILITA’

Fondazione LIBRA Onlus ha stipulato una convenzione con il Tribunale di Torino per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità.

Fondazione è quindi in grado di supportare contemporaneamente fino a due persone per volta, compatibili tra loro, nel cammino di “Messa alla prova”, ovvero la forma di pena alternativa in uso

Lo strumento giuridico della “messa alla “prova” viene di seguito descritto, come indicato sul sito internet del Ministero di Giustizia alla pagina https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_3_1_2.page#

“La messa alla prova è una forma di probation giudiziale innovativa nel settore degli adulti che consiste, su richiesta dell’imputato, nella sospensione del procedimento penale nella fase decisoria di primo grado per reati di minore allarme sociale.


Viene introdotta con la legge 28 aprile 2014, n. 67 che modifica:

  • il codice penale, con la previsione del nuovo istituto agli artt. 168-bis, 168-ter e 168-quater
  • il codice di procedura penale, con l’introduzione degli artt. 464-bis e seguenti che regolano le attività di istruzione del procedimento e del processo, nonché l’art. 567-bis che indica le modalità di valutazione del periodo di prova
  • le norme di attuazione, coordinamento e transitorie del codice di procedura penale
  • il Testo unico in materia delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di casellario giudiziale.

Con la sospensione del procedimento, l’imputato viene affidato all’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E.) per lo svolgimento di un programma di trattamento che prevede, come attività obbligatoria e gratuita, l’esecuzione di un lavoro di pubblica utilità in favore della collettività che può essere svolto presso istituzioni pubbliche, enti e organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato. “

La Fondazione, per la realizzazione del progetto, collabora con l’ufficio U.E.P.E. Di Torino

I servizi di pubblica utilità che si possono svolgere presso la Fondazione sono, ad esempio, quelli presso il Centro di Ascolto nella sede legale di Torino, quello di accoglienza e/o manutenzione presso la struttura di Conzano (AL), quello di accompagnamento allo studio, quelli di piccole manutenzioni ed affini o similari.

La scelta del tipo di servizio viene fatta insieme all’interessato.

Le persone interessate a svolgere questo servizio presso la Fondazione possono mettersi in contatto via mail a fondazionelibra@yahoo.it oppure per telefono al numero 366-531.1541

2° giornata del vaporista

Una Domenica mattina di settembre.
Una bella giornata e decido di farmi un giro tra le colline del Casalese.
Fermo la macchina su un cocuzzolo, scendo e mi godo il panorama.
Mi attrae del fumo che vedo in lontananza.
Non sembra un incendio e neanche un falò … sembrano delle colonne di fumo che si spostano ..
Risalgo in auto e mi avvio alla volta del fumo. Sono curioso …

Prendo una stradina sterrata e mi avvicino ad una cascina. Ci sono molte auto posteggiate..
Posteggio e, mentre scendo, sento il fischio di un treno a vapore
Ma qua non ci sono ferrovie! Sarà una registrazione …

Salgo una piccola rampetta e un passaggio a livello incustodito, un cartello con scritto attenti ai treni …
Ecco di nuovo il fischio …
e vedo spuntare un treno a vapore in miniatura con una persona seduta sopra …
attraverso la ferrovia e arrivo in un parco molto curato, con piante che hanno almeno trentanni … e una secolare quercia.
Numerose persone si aggirano nel parco e sui treni

“Benvenuto a Marcolfa.”

Mi volto e vedo un signore alto, con la tuta da ferroviere e sporco di fuliggine che mi accoglie.

“Benvenuto alla 2° giornata del Vaporista.”

Mi spiega che è un circuito in 7 pollici di scartamento, che alcune locomotive funzionano a carbone ed altre elettriche. Ci si può sedere sopra e farsi un giro. Il circuito misura circa 400 metri tra linea principale, stazione passeggeri, stazione smistamento e binari di ricovero,

Lungo il percorso sono disseminati segnali ed attrezzature vere. Girando in senso orario incontriamo segnali “moderni”, girando in senso antiorario segnali “ad ala”, Corredano il circuito 4 passaggi a livello, 2 con sbarre e 2 incustoditi.

Incuriosito mi avvio alla stazione passeggeri e, in attesa dl treno, mi siedo su uno sgabello ricavato da un respingente (tutti i posti a sedere nella stazione sono fatti con vecchi respingenti).

Nell’attesa conto il passaggio di 3 locomotive a vapore ed una elettrica.
La stazione è composta da due binari di sosta e uno di sorpasso.

Arriva il mio treno e posso scegliere tra 3 tipi di vagoni: 3° classe, una panca su cui ti siedi a cavalcioni; 2° classe, sedili in legno; 1° classe, sedili ricavati da sedie.

Scesi i passeggeri arrivano gli inservienti che sanificano tutto il treno e poi posso prendere posto, ovviamente in 1° classe.

Un fischio e il treno si muove in una nuvola di fumo e vapore. Mi viene in mente quando da ragazzino partivo da Porta Nuova a Torino con la vaporiera e i vagoni “100 porte” diretto in Liguria.

Appena usciti dalla stazione si attraversa un passaggio a livello incustodito mentre suona la campanella di avviso e lampeggiano le luci rosse, e poi un ponte di ferro su un laghetto, si prosegue con una ampia curva verso destra incrociano alcuni segnali semaforici.

Da destra arriva il binario del circuito corto,

Un lungo tratto serpeggiante, una curva a destra e arriviamo al passaggio a livello che avevo incontrato all’arrivo. Altra curva e si arriva nella zona dello smistamento. Passiamo vicino alla piattaforma girevole e, subito dopo, svoltiamo a destra sul circuito breve, in leggera salita, e giungiamo allo scambio di prima.

Torniamo sul tratto serpeggiante. Noto che nello smistamento c’è anche un ponte traslante per poter ricoverare i mezzi in deposito.

Arriviamo in stazione sul primo binario.

Fare un giro sul trenino vuol dire fare un viaggio storico nella storia della strada ferrata.

Il tutto in una osai di verde, ben curata, dove un può rilassarsi ed evadere dal caotico ambiente cittadino: tutto sembra adagiarsi alla calma del “vapore” e della sua epoca.